: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
Hacker DesignerL'incredibile storia di Ora-Ïto, da "ladro" di marchi a osannato inventore di forme
Il Foglio - 18 Maggio 2005 Creatività, creatività, creatività: questa è la parola chiave che da anni viene invocata da "markettari" e imprenditori come la panacea per dare una spinta propulsiva alla produzione e ai consumi. Bastasse questo, noi la soluzione ce l’avremmo: questa colonna propone il proprio candidato di creativo con la C maiuscola. Il suo nome è Ora-Ïto. Se pensate che sia un guru giapponese siete già caduti dentro il primo tranello. Ito Morabito (questo il vero nome, invero poco cool per un designer, di Ora-Ïto) viene da Marsiglia e la sua storia non sfigurerebbe dentro il romanzo culto "L’accademia dei sogni" di William Gibson.
Siamo alla fine degli anni Novanta e Ito ha vent’anni, un Mac bello nuovo pieno di programmi di graphic design e tante idee che gli frullano nella testa: il suo hobby principale è quello di smanettare con il proprio computer e produrre immagini di prodotti immaginari, fingendo che gli siano stati commissionati dalle più note aziende e griffes internazionali: immagina uno zaino ergonomico di Louis Vuitton, la borsa che LV avrebbe dovuto fare e che solo un ventenne poteva disegnare; e poi un “Hack Mac”, un Apple portatile color mimetica militare per gli hacker della rete, e un accendino Bic atomico, garantito per novantanove anni. Ora-Ïto, fregandosene delle leggi che regolano il copywriting, decide di pubblicare tutti questi progetti - e le efficaci campagne pubblicitarie da lui inventate - sul proprio website (www.ora-ito.com) come se fossero relativi a prodotti davvero in produzione. Molti si incuriosiscono, si scatena il passaparola, i giornali ne parlano e anche le aziende se ne accorgono: così mentre l’ufficio legale di Louis Vuitton gli fa causa, il marketing della maison parigina lo contatta e gli compra l’idea. Ed ecco che la contraffazione diventa business, l’immaginazione sale al potere e l’"hacker designer" inizia a far gola a molte aziende. Ora-ito esce allo scoperto, si trasferisce a Parigi, si mette in regola, registra il proprio marchio e crea il suo studio di design che, in breve tempo, diventa tra i più corteggiati in Europa.
Cappellini lo chiama per curare le proprie campagne pubblicitarie e per progettare una poltrona, il gruppo francese degli Air gli fa disegnare la cover di un loro disco che diventa anche un progetto di casa del futuro, realizza gli interni di un nightclub parigino, la Adidas gli commissiona il packaging del proprio profumo e così fa pure l’acqua Evian per una nuova bottiglia.
Ora Ïto è un designer totale e totalizzante, trasversale ma con uno stile e un tocco (le forme curve, un immaginario del futuro plastico che sta a metà tra i Jetsons e Barbarella, l’utilizzo di materiali quali il Corian della DuPont) che lo rendono subito riconoscibile e, soprattutto, un occhio ludico e lucido verso il marketing della cultura pop che lo porta a realizzare dei progetti freschi, accattivanti e futuribili.
Nonostante sia diventato una star designer, Ora-Ïto infatti non rinuncia alla sua carica di deflagrante ironia che ha caratterizzato i suoi primi progetti da "hacker" e nel suo sito immagina una nuova Parigi divorata dalle grandi multinazionali: così l’Arco di Trionfo viene trasformato nel nuovo Nike Arc, Notre Dame diventa Notre Mc Donald’s, l’obelisco fallico di Place de la Concorde si tramuta nella torre Playboy e la Microsoft occupa con la forza il Louvre, ora Microsoft Museum, sostituendo la piramide di vetro di Pei in un grosso disco che testimonia le origini della computer science.
Durante la settimana del design, il Centro culturale francese di Milano gli ha dedicato l’Ora-Ïto Museum un museo auto-proclamato che, con il solito sense of humour, celebrando il molteplice lavoro del designer francese non ancora trentenne: si è così potuto toccare con mano la bottiglia di alluminio, pluripremiata e già di culto, realizzate per Heineken, il kit per fumatori "Avid" ideato per Davidoff, sedersi sulla nuova chaise lounge per B&B Italia e ammirare la nuova lampada di Artemide come pure il progetto del futuribile show room Toyota che sorgerà prossimamente sugli Champs-Elysées.
Chapeau!