: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
British (series) Invasion
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Noi italiani, storicamente, siamo sempre un po' in ritardo su tutto quello che riguarda lo spettacolo e, in generale, le tendenze culturali.
Ad esempio, le serie tv.
Oggi va molto di moda dire di vedere in tv soltanto le serie, puntualizzando “Serie Americane” (quelli ancora più snob aggiungono anche i documentari). Peccato però che da circa tre anni, ovverosia da quando c'è stato lo sciopero degli autori e degli sceneggiatori, dagli States non arrivino più – tranne rare eccezioni – sit-com esilaranti o serie drammatiche davvero appassionanti e originali.
Ecco la dritta giusta: lasciate perdere per un po' le serie d'oltreoceano e dedicatevi a quelle nuove provenienti dall'Inghilterra.
In verità le serie inglesi hanno una tradizione più che trentennale, basti pensare a Doctor Who (che resiste dal 1963, con un livello di culto invidiabile) o alle esilaranti situation comedy di puro british humor (qualcuno per caso ricorda George & Mildred?), però da qualche anno la qualità della scrittura e la varietà degli argomenti trattati sono davvero cresciute. Gli americani se ne sono accorti da tempo e infatti, in piena crisi d'ispirazione, hanno iniziato a fare remake e rivisitazioni per il mercato d'oltreoceano (e globale) di serie quali The Office (quella di Ricky Gervais), Life on Mars e Skins con risultati decisamente inferiori rispetto alle originali. Mentre le serie targate USA tendono da qualche anno a ripetere vecchi cliches, sceneggiature non sempre adeguate, caratterizzazioni discutibili e stereotipate, le british series sono vivaci, originali, forniscono varie chiavi di lettura, con personaggi mai banali e con dialoghi intelligentemente politically uncorrect (ad esempio gli sketch di Little Britain trasmessi in Italia da MTV).
Ma quali sono queste serie UK e quali possono essere viste in Italia?
Luther (prima Stagione in onda il giovedi h 21.00 su Fox Crime), un classico procedurale che però, a differenza dei canonici a stelle a strisce, mette in campo personaggi complessi e sfaccettati: da un parte Luther, detective geniale e poco incline alle regole ma tormentato dai propri demoni interiori, dall'altra una psicopatica omicida in bilico tra essere sua nemica e il ruolo di musa oscura. In mezzo una Londra grigia e cinica.
Misfits (prima stagione in onda il lunedì h.22.45 su Fox) una serie originale che nel raccontare le storie di cinque ragazzi disadattati costretti ai sevizi sociali che ricevono da un fulmine dei superpoteri, affronta il degrado umano e urbano dei giovani che vivono nelle suburbs. Il tutto con una sceneggiatura quasi perfetta, personaggi credibili, scene e linguaggio crudo e toni da commedia.
IT Crowd (le prime due stagioni sono in onda su Steel la domenica alle 21.00, in Uk sta per partire la quinta stagione) sitcom super geek che racconta le vicessitudini degli impiegati nerd che lavorano nel relegato scantinato dell'Information Technology di una grossa azienda. Molto, molto divertente. E' uscita anche un deludente remake USA.
Sherlock (in onda dal 18 febbraio su Joi) Scordatevi le polverose rivisitazioni o la versione cinematografica di Guy Ritchie. Sherlock non è un restyling o un “liberamente tratto” dal romanzo di Conan Doyle, ma la più fedele trasposizione ambientata però ai giorni nostri. Tre episodi da 90 minuti: intelligenti, brillanti, intensi. Forse la miglior serie vista quest'anno. Da non perdere assolutamente.
Downton Abbey (per ora non è prevista una programmazione in Italia) Le serie d'epoca sono da sempre il fiore all'occhiello della produzione inglese. Downton Abbey è una villa edoardiana imponente e affascinante all'interno della quale vive la famiglia Crawley, esponente di una nobiltà in rapida decadenza. Intorno a loro una servitù che lotta per emergere e la nuova borghesia con pretese di grandeur. Uno splendido affresco sociale in sette episodi con un cast stellare (Maggie Smith, Elisabeth McGovern..).
Per concludere, la supremazia delle produzioni inglesi è così evidente che è stata scritta una serie sull'argomento. Si intitola
Episodes ed è la storia di una coppia sposata di autori che si trasferiscono a Los Angeles per curare il remake americano della loro serie. Quando la fiction (una coproduzione UK-USA) copia la realtà. Dubito però che anche questa arrivi in Italia.