: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
IL DESIGN ALLA PROVA POST-ELETTORALE
Salone del Mobile contro Mondo Convenienza (un po' come Pd e Lega?)Il Foglio - 22 aprile 2007“Time-to-market” è il termine usato dagli inglesi per definire il momento giusto per lanciare un prodotto o un evento. E mai come quest’anno il Salone del Mobile e del Design di Milano è stato “time-to-market”, collocato strategicamente dopo le elezioni. Dopo queste elezioni. Sembra quasi che Silvio Berlusconi avesse previsto tutto e tenesse già sottocontrollo il palinsesto degli eventi mondani e politici del paese.
Insomma, è evidente che l’eliminazione dell’ici, proposta durante questa campagna dal Popolo delle Libertà non come una boutade dell’ultimora, ma come uno dei punti centrali del programma, abbia funzionato come potente traino per il mercato immobiliare, ma anche per quello dei mobili e degli accessori per la casa.
E’ quindi con rinnovato interesse che si è svolto in questi giorni uno degli appuntamenti più caldi e attesi di Milano: la settimana del design lo scorso anno ha portato sotto la Madonnina un record di visitatori internazionali (oltre 200.000 presenze) e un totale sold out per alberghi e ristoranti. Per giunta quest’anno la città è anche galvanizzata dai preparativi dell’Expo 2015, perciò la design week è servita anche come “prova tecnica di manifestazione”.
Quest’anno il salone (e fuorisalone) del mobile ha rappresentato perfettamente la complessità e le contraddizioni di questo paese, quello rappresentato e quello reale. E anche qualche anticipazione.
All’inaugurazione della mostra di Cassina alla Triennale di Milano, all’indomani del risultato elettorale, il popolo del design – di nero vestito, con occhiali bizzarri, razza radical chic - era piuttosto triste e corrucciato: le eleganti sedute progettate dai vecchi baroni Castiglioni, Pesce e Magistretti, sarebbero state benissimo nel loft romano di Walter, tanto che qualcuno già pensava di progettare una seconda sede in un vecchio magazzino ristrutturato nella zona dei Navigli. Purtroppo quei cafoni della Lega non potranno mai apprezzare la poesia femminile nei divani disegnati da Patricia Urquiola, le scomode invenzioni di Ron Arad o le ironiche cucine di Alessi. Grande affluenza negli stand dedicati ai nuovi designer spagnoli: i risultati estetici sono scarsi, ma per molti la Spagna è tornata ad essere la nuova “terra promessa”, quindi era necessario verificare gli arredi dei nuovi futuri appartamenti sulle ramblas.
L’unico raggiante era Luca Cordero di Montezemolo, nelle vesti del presidente del fondo Charme che controlla il polo del design made in Italy: LCDM era felice sia per “la maggioranza chiara e netta che permette piena governabilità" sia per i ricchi contratti firmati con Ratan Tata in India e con la famiglia reale di Abu Dhabi attraverso i marchi Poltrona Frau, Cappellini e Cassina”.
La gerontocrazia è stato un altro elemento di unione tra il design e la politica “made in italy”: mentre in Francia e in Israele, in Brasile e in Olanda emergono giovanissimi talenti illuminati, qui da noi, tranne rarissime eccezioni, sono i settantenni designer milanesi ad attirare ancora la ormai scarsa attenzione.
Ma nella design week era presente anche un chiaro messaggio di inno alla vita. Mai visto come quest’anno tante culle (elegantissima quella circolare disegnata da Marcel Wanders per la “House of Dreams” di Poliform), carrozzine e camerette. Il marchio Inglesina per l’occasione ha creato per le giovani mamme chic una nuova linea di seggioloni e lettini che si abbinano perfettamente con le sedie Kartell e con l’iMac del salotto.
Sembra proprio che la sparizione della sinistra radicale fosse del tutto prevista dagli organizzatori del Salone del Mobile: alla fiera di Rho-Pero grande spazio è stato dedicato ai mobili d’ufficio dove le parole d’ordine era mobilità, flessibilità, “ufficio volante”. Con buona pace dei sindacati.
Ma l’evento clou di quest’edizione è stato il quarantesimo compleanno della poltrona Sacco di Zanotta, resa celebre al pubblico dal ragionier Fracchia: pare che Franco Marini abbia in progetto di sostituirla alle poltrone del Senato nell’inutile tentativo di favorire ribaltamenti e ribaltoni. La mortadella prodiana intanto è già stata dimenticata: oggi lo spago usato per avvolgere i salumi viene utilizzato per creare la sedia Miss Piggy Jewellery, vista nella spiritosa mostra Food Living allo Spazio Mazzotta.
Milano in questi giorni ha vissuto momenti di splendore ma anche di grande caos: il traffico nel centro di Milano, nella zona di Via Tortona e in quella fieristica è piuttosto intenso. Ma è niente al confronto di quello che si presenta ogni sabato e domenica dalle parti di Corsico e Trezzano sul Naviglio, profonda periferia milanese: sono gli elettori della Lega che si recano all’Ikea e a Mondo Convenienza per andare a vedere le ultime offerte.