: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
Nel nome di IkeaLa ditta svedese non è solo mobili economici, ma una religione da arredomaniaci
Il Foglio - 30 Ottobre 2007Ci sono film ma, soprattutto, ci sono scene di film o di serie tv che, grazie ad un’idea brillante, riescono a spiegare la contemporaneità in modo chiaro e sublime.
E’ il caso di quella scena di “Fight Club”, il film di David Fincher del 1999 in cui il protagonista interpretato da Edward Norton - tipico esempio di giovane colletto bianco frustrato dalla vita moderna - sogna di entrare e vivere dentro ad un catalogo dell’Ikea, la sua lettura preferita al cesso. “Un tempo leggevamo pornografia, ora siamo passati all’arredomania” confessa il protagonista rivolgendosi allo spettatore. Il catalogo Ikea, in questo caso, rappresenta il simbolo dell’ossessione estrema ed epidermica dell’uomo moderno che si realizza nell’essere un consumatore da manuale.
L’Ikea non vende solo mobili e accessori economici e dal design gradevole, ma offre un’idea più razionale, ordinata e divertente del nostro futuro abitativo. Più che una rivoluzione dell’arredamento, quella del colosso svedese è una vera e propria trasformazione dei costumi. Altrimenti non si spiegherebbe il “pellegrinaggio laico” di intere famiglie verso i punti vendita gialli e blu, generalmente ubicati alla periferia delle metropoli, per poter prendere la matita e il metro gentilmente offerti all’entrata, e poi magari comprare solo delle ciabatte in spugna o mangiare un tramezzino al salmone. L’Ikea per molti è un credo e il catalogo è la Bibbia. Il paragone con l’Antico Testamento non è messo a caso, infatti lo scorso anno il catalogo Ikea è stato il testo più distribuito e letto al mondo: 160 milioni di copie contro le 110 dell'Antico Testamento.
Quest’anno la distribuzione, almeno in Italia, non avviene esclusivamente attraverso la consegna porta-a-porta, ma il catalogo viene anche venduto nelle edicole, salvo poi decurtare il prezzo di copertina con il primo scontrino Ikea – è questa è solo la prima delle genialate di marketing del colosso svedese.
Lo slogan del catalogo 2008 è “Casa tua, il posto più importante del mondo” e la foto di copertina ritrae l’angolo di un soggiorno con divano, mobili e librerie piene zeppe di giornali e cianfrusaglie varie, che somigliano più alle nostre case che ai cataloghi del design d’arredo made in italy, solitamente vuoti e irreali. Il bello del catalogo Ikea, in effetti, è che offre soluzioni pratiche con le quali è facile misurarsi e confrontarsi: mentre in passato gli arredi svedesi erano tagliati per gli appartamenti di studenti o per le seconde case al mare, oggi si possono trovare idee funzionali per tutti gli appartamenti e gli uffici.
Sfogliando il catalogo di quest’anno si possono anche leggere le mutazioni delle nostre abitudini e dello stile di vivere la casa: ad esempio, mentre in passato la cucina, o la sala da pranzo con angolo cucina, rappresentavano il focolare e il luogo eletto per l’aggregazione, adesso tutto si è spostato nel soggiorno. Il salotto oggi non è più, come ai vecchi tempi, quel luogo “sacro” della casa in cui si accedeva solo in certe rare occasioni, ma è diventata la stanza più “vissuta”, dove i bambini e i loro giochi sono ammessi e dove regna il totem-televisore con tutto l’intrattenimento video-digitale.
I mobili Ikea del salotto sono stati completamente ridisegnati per far spazio ai nuovi televisori al plasma: ad esempio, le librerie Billy e Bonde hanno il pannello posteriore a parete rinforzato per la sicurezza del flat screen e con i buchi passacavi predisposti. E’ triste dirlo, ma su quello che prima era il divano buono oggi ci si mangia davanti alla tv, altrimenti non si spiegherebbe l’aumento delle vendite e delle referenze dei vassoi.
Il bagno assomiglia sempre più ad una piccola spa personale. Nel catalogo si possono infatti trovare molti oggetti in legno della tradizione cinese per il massaggio, mille mobiletti per contenere creme e lozioni, sgabelli da mettere dentro la cabina doccia e altre amenità varie.
Infine anche la camera da letto è cambiata: il letto è sempre matrimoniale, ma la gestione è individuale con basi a doghe separate e automatizzate. Perché oggi il letto non serve più solo per dormirci o scopare, ma anche per lavorare al computer o vedere un film in tranquillità.
E dunque, ancora una volta, la tv regna incontrastata nella casa.