: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
Plasmati ad arteI nuovi ultrapiatti sono il regalo più desiderato sotto l'albero. Merito della tecnologia che ci fa vedere, benissimo, quello che vogliamo quando lo vogliamo. E trasforma i salotti in digital lounge.Style Magazine - Dicembre 2006Il massmediologo canadese Marshall Mc Luhan nel suo celebre saggio del 1967 “The Medium is the Message” classificava i “media” in relazione alle diverse “temperature”, cioè alla loro capacità di interagire con la propria audience.
La televisione è storicamente un media “freddo”, caratterizzato da uno scarso coinvolgimento relazionale con l’utente. Con l’avvento delle tecnologie digitali e con le nuove modalità di fruizione del mezzo tv, l’obiettivo ora è quello di affiancare all’uso pigro e passivo della televisione, una partecipazione più attiva trasformando così l’utente televisivo da “ascoltatore” a “interlocutore”.
“Scaldare” la tv, insomma. Renderla emozionante, flessibile e magnetica.
La convergenza tra tv e internet rappresenta un passo importante verso questa direzione: la tv è un media push in cui un gruppo ristretto di produttori selezionano i programmi da trasmettere, mentre il web è un media pull in cui i contenuti sono selezionati direttamente dall’utente. Dopo mille esperimenti falliti all’epoca della new economy, adesso l’integrazione tra tv e web pare cosa possibile e accessibile a tutti: all’inizio del 2007 ad esempio Apple lancerà iTV (nome non ancora definitivo) un apparecchio che permetterà di vedere sul televisore di casa tutti i film, le serie tv, foto e video podcast scaricate sul proprio iTunes. Il tutto in alta definizione e, ovviamente, senza fili. Il salotto di casa diventerà così un vero e proprio digital lounge e la visione del televisore gradualmente si svincolerà dai rigidi palinsesti dei broadcaster per venire sempre più incontro alle esigenze dello spettatore. Video on demand e ricerca di film e video da infiniti database da vedere quando vogliamo. Il passaggio dal“prime time” al “my time” diventa quindi realtà. “Ma non sarà una vera e propria ibridazione” sostiene il professor Vito Di Bari, autore del libro “Il futuro che già c'è” (ed. Il Sole 24ore) “ L’intrattenimento puro è legato ad un alto indice di passività e pigrizia del telespettatore, difficilmente contrastabile. L’interattività più amata rimane quella del telecomando. I cambiamenti tecnologici sono molto più rapidi dell’adeguamento culturale: entro cinque anni avremo l’”ibridazione tecnologica”, ma ci vorranno forse dieci anni perché diventi un media di massa.”
Ma il televisore può diventare qualcosa di più di un semplice diffusore di notizie, show e fiction. Grazie agli schermi al plasma, agli LCD e alla High Definition la tv si può trasformare in un’opera d’arte.
Passata l’ondata di artisti come Nam June Paik e Fabrizio Plessi che avevano trasformato l’“oggetto televisione” in un’installazione artistica, adesso è la tv che si ispira all’arte. L’impostazione dello schermo al plasma è già di per sé un quadro: i designer l’hanno progettato pensandolo come un elemento d’arredamento artistico. “Dalla provocazione dell’acquario o del camino dentro il televisore, ispirata dalla forma ingombrante del tubo catodico, oggi con il plasma diventa tutto più semplice dal momento che molte opere d’arte contemporanee sono pensate e realizzate su video” ci confida il gallerista Angelo Bucarelli. “Oggi nelle case di appassionati d’arte si possono trovare schermi al plasma di diverse dimensioni, corredate da cornici d’epoca, su cui vengono “trasmessi” quadri statici o opere di video art che movimentano l’arredo dalla casa”.
Ma anche un documentario di National Geographic o un video su MTV, nel contesto giusto, possono diventare installazioni artistiche.
Ed è questo mix creativo tra web, alta definizione e arte contemporanea che può portare nuova linfa allo schermo tv.