: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
La Settimana IncomGraphic Novel
Fumetti? Non solo. Romanzi? Non solo. Un ibrido internazionale di successo in mostra a Milano.Il Foglio - 10 Giugno 2006Molti li considerano solo romanzi per persone pigre che non hanno voglia di leggersi un libro, e per altri sono la forma narrativa contemporanea più artistica e creativa.
Stiamo parlando della “graphic novel” ovvero del romanzo a fumetti, dove il disegno è capace di “servire” il racconto. Tale forma di fumetto viene celebrata nella mostra “Fumetto International” alla Triennale di Milano. Dopo le monografiche a Wahrol e Haring e la recente mostra Beautiful Losers sulla street art, la Triennale si conferma un solido punto di riferimento e di confronto tra arte contemporanea, media e cultura pop.
Fumetto International, curata da Fausto Colombo e Matteo Stefanelli, è la prima vera esposizione in Italia che indaga in modo sistematico le differenti culture del fumetto contemporaneo internazionale, e le profonde trasformazioni a cui è stato sottoposto negli ultimi anni.
I primi fumetti da annoverare come graphic novel comparvero per la prima volta verso la fine dei Settanta-inizio Ottanta con le opere di Hugo Pratt (Corto Maltese) e di Will Eisner (“Contratto con Dio”, ufficialmente riconosciuta come prima graphic novel). Poi arrivò Art Spiegelman con “Maus”, romanzo a fumetti allegorico e (auto)biografico, pubblicato tra il 1973 ed il 1991, e che gli valse il premio Pulitzer. Vi si narra la storia del padre, un ebreo polacco sopravvissuto alla Shoah. Fecero seguito il Batman gotico di Frank Miller, e V for Vendetta e From Hell di Alan Moore, da cui poi sono state tratte alcune fortunate pellicole.
La trasformazione del fumetto in graphic novel non solo ha segnato un mutamento del supporto - dalla striscia sul giornale al libro -, e di canale – dall’edicola alla libreria –, ma ha altresì prodotto una mutazione profonda nell’approccio del lettore verso il fumetto: una maggiore pazienza per la lunghezza della storia e la sua complessità, uno sguardo più accurato alle immagini, e una interpretazione del testo che richiede un’attenzione più marcata. L’obiettivo degli autori di graphic novel è stato quello di opporsi alla standardizzazione culturale che vedeva il fumetto come mero mezzo di evasione: il risultato è stato la progettazione di ampie vicende romanzesche con un’attenzione inedita per il rigore formale e il rifiuto degli stereotipi di genere. La mostra, grazie all’originale installazione progettata da Denis Santachiara, dà modo di godere delle tavole originali delle opere di Craig Thompson (autore di “Blankets”), dei fratelli Hernandez, e di Davide Toffolo (che ha recentemente fatto uscire il bellissimo “Pasolini”, una graphic novel sulla figura dell’intellettuale romano a cavallo tra cronaca e diario di viaggio).
La vera grande novità del fumetto arriva dall’Oriente: la seconda parte della mostra è infatti dedicata all’Asian Wave e all’ibridazione culturale che ha accompagnato la diffusione del manga e la sua metabolizzazione nei paesi occidentali. L’ingresso intorno ai primi anni Novanta del fumetto giapponese (con Akira di Katsuhiro Otomo), e successivamente di quello coreano e cinese, ha condotto a una serie di sostanziali cambiamenti nella scena del fumetto internazionale. Basti pensare alle reinterpretazioni in chiave pop di Barbucci & Canepa (autori dei successi internazionali del disneyano Witch e di SkyDoll) ma anche alle tavole di Humberto Ramos che ha osato ibridare con deformazione “anime” (opere d’animazione giapponese) un’icona Usa come Spider-Man. La mostra si conclude con la “Fumettoteca ideale”, una sezione che consente di consultare centinaia di opere contemporanee, sia le inedite sia quelle in edizione originale.
Fumetto International - Triennale di Milano, fino al 3 Settembre.