: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
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Telefilm Festival"Sleeper cell", la vita dei terroristi in europa e tutta l'avanguardia del serial in rassegna a Milano.Il Foglio - 6 Maggio 2006I telefilm, intanto, non esistono. O meglio, la parola telefilm non esiste. E’ un termine usato esclusivamente in Italia con cui si indica uno dei sottogeneri della fiction. Per la dirla tutta, anche la fiction è un’italica invenzione: mentre qui si intende come l’insieme delle opere audiovisive prodotte per la tv e caratterizzate da una struttura narrativa, negli Stati Uniti e nel mondo la fiction è semplicemente la produzione romanzesca in letteratura.
Sbrigate le formali pignolerie, dobbiamo riconoscere che le serie tv riescono, meglio di altre opere artistiche, a raccontare questo presente complesso e a fornire nuove chiavi di lettura per alimentare il nostro immaginario.
Negli Stati Uniti le serie tv sono ormai diventate la forma elettiva del racconto contemporaneo: Entertainment Weekly, la bibbia del business dello spettacolo, alcune settimane fa titolava in copertina “Tv is king” e all’interno del giornale gli stessi critici cinematografici celebravano la golden age della tv e delle serie.
Anche in Italia le cose si stanno muovendo, più lentamente, su questa direzione: il dvd più venduto a Natale è stato il cofanetto di “Ai confini della Realtà”, i dvd delle serie tv (Sex & the City, O.C.) venduti in abbinamento a Tv Sorrisi e Canzoni sono andati tutti esauriti e, soprattutto, lo spazio nei palinsesti occupato dalle serie sta crescendo anno dopo anno (anche se non sempre con una programmazione felice).
Il Telefilm Festival, organizzato da Leopoldo Damerini e Fabrizio Margaria, da quattro anni celebra il mondo delle serie televisive – specialmente made in USA – mostrando le evoluzioni del genere attraverso anteprime, dibattiti, tavole rotonde e ospitate internazionali. Il tema guida di questa edizione, che si svolge questo weekend a Milano all’Apollo spazioCinema, è “Quando Freud incontra Wahrol”. Secondo i direttori artistici di questo festival i telefilm sono come una seduta di analisi: oltre al processo di identificazione con i protagonisti delle varie serie, durante la visione di una serie tv si viene a creare una sorta di “teletrasporto mentale”, un gioco virtuale in cui è lo stesso telespettatore che, tolto dalla bambagia dell’happy end, si crea il finale che vorrebbe. Come nel transfert, il telespettatore si abbandona a se stesso e si aggrappa ai personaggi che crescono puntata dopo puntata, cercando di riempire i puntini di sospensione che gli sceneggiatori disseminano qua e là. E questo succede quale che sia il genere della serie - drammatico, poliziesco, medico, legale o romantico - o il target d’età.
Il programma delle proiezioni, tutte aperte al pubblico fino ad esaurimento posti, è particolarmente ricco in questa edizione: innanzitutto l’anteprima nazionale di due episodi “Everybody hates Chris”, la sit-com più celebrata da critica e pubblico negli USA in questi ultimi mesi, che racconta l’adolescenza autobiografica dell’attore e presentatore comico Chris Rock e che andrà in onda dalla prossima settimana sui canali Sky. Non hanno invece trovato ancora spazio nelle reti terrestri e satellitari due serial-shock i cui episodi pilota vengono presentati questa sera: trattasi di “Big Love”, che racconta la vita di un uomo poligamo convivente con tre donne, diverse per carattere e fascia d’età, sotto lo stesso letto e il “Weeds”, storia di una madre della middle-class americana che, rimasta vedova, per mantenere la famiglia diventa spacciatrice di marijuana. Molto interessanti anche le serie d’attualità internazionale come “Sleeper Cell”, quella sui terroristi islamici cresciuti in seno alla società occidentale e “Commander in chief” la non fortunatissima serie che vede Geena Davis nei panni della prima Presidente degli Stati Uniti donna. E poi ancora alcuni episodi, ancora inediti in Italia, di blockbuster quali Lost, The O.C., Desperate Housewives e Smallville. La retrospettiva è dedicata invece al premio Oscar Paul Haggis che, prima di girare “Crash”, è cresciuto nella grande palestra delle serie tv americane.
L’evento di questa edizione è comunque l’incontro con Benjamin McKenzie e Kelly Rowan, protagonisti del teen- cult “The O.C.” in onda su Italia Uno.