: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
Più poster per tuttiIl destino nel manifesto. Forza Italia contro Ds come Pepsi contro Coca-Cola.Il Foglio - 2 Febbraio 2006
Tutto ebbe inizio durante la campagna delle politiche del ‘94. La copiosa produzione di manifesti e slogan da parte della neonata Forza Italia fece scatenare tra tutti gli antiberlusconiani la gara a “taroccare” gli allora giganteschi manifesti (6 per 3): aggiungere un “più” laddove c’era un “meno” (“più tasse per tutti”) e poi baffi e denti neri sulla faccia del cavaliere. Marachelle da ragazzini.
Ma fu nelle politiche del 2001, con la massiccia diffusione di internet e delle e-mail, che la parodia si trasformò in un’operazione sistematica e ben organizzata. Attraverso l’uso professionale di Photoshop, il volto sorridente del presidente imprenditore e operaio che guardava dritto negli occhi gli elettori promettendo mirabilia, fu lo spunto di una serie di parodie che, attraverso il tam tam telematico dell’e-mail, ebbe rapido successo.
Nella campagna elettorale appena iniziata sembra invece che i ruoli si siano ribaltati: oggetto dello sberleffo non è Berlusconi e neppure Forza Italia, bensì i Democratici di Sinistra. La vera novità però sta nel fatto che gli autori dei “manifesti tarocchi” non sono più privati cittadini burloni, ma direttamente le segreterie dei partiti di governo. Fino a pochi giorni fa digitando l’indirizzo www.forzaitalia.it si poteva trovare nella home page la riproduzione di una serie di manifesti molto simili alla nuova campagna dei DS, quella che ha come slogan comune “Domani è un altro giorno”: nella parodia degli Azzurri, viene aggiunto un confidente “Speriamo di no” posto tra parentesi.

Se Fassino & Co. nei manifesti che in questi giorni sono affissi sui muri di mezza Italia dichiarano “Oggi leggi su misura, domani riforme”, la parodia di Forza Italia risponde “Oggi leggi per i nostri figli, domani per il Consorte”; allo slogan “Oggi precarietà, domani lavoro” viene controbattuto “Oggi occupazione, domani Okkupazioni”. Al momento non sappiamo ancora se questa operazione, che nel manifesto viene firmata dal doppio simbolo dei "Democratici non a sinistra" e delle “Olive”, avrà un seguito o una visibilità oltre che sul web dove, all’indirizzo http://www.forzaitalia.it/speriamodino/, si può trovare l’intera contro-campagna.
Il testo della pubblicità utilizzato quest’anno dai Ds peraltro si presta bene alle parodie, se è vero che anche il ministro Gianni Alemanno, candidato di Alleanza Nazionale a sindaco di Roma ha utilizzato questo format per la propria campagna affiggendo nella strade romane manifesti che recitano slogan come “Oggi inaugurazioni finte, Domani opere vere” e il claim “Roma merita un altro sindaco” inserite nella stessa gabbia grafica.
Considerata l’impostazione e il taglio fortemente pubblicitario che sta prendendo questa campagna elettorale, potremmo aspettarci nelle prossime settimane altri esempi di campagne parodistiche. Del resto questo è un tipico riflesso di comunicazione che avviene in quei mercati maturi dove l’offerta dei competitors è piuttosto indifferenziata: basti pensare alle celebri campagne americane degli anni Ottanta e Novanta di Coca-Cola e Pepsi dove quest’ultima, più iconoclasta della tradizionale e conservatrice Coke, giocava le sue comunicazioni sbeffeggiando il concorrente e le sue pubblicità “buoniste” o, più recentemente, in Italia nel mercato delle auto tra gli spot tv di Alfa e Bmw.
Daniele Capezzone segretario dei radicali della Rosa nel Pugno si sarebbe invece ispirato alle tante pubblicità delle società telefoniche, quelle che mettono a confronto le proprie tariffe con quelle della concorrenza, nel proporre l’idea di comparare la caratteristiche della principale candidata femminile Emma Bonino con la senatrice uscente di Allenza Nazionale Daniela Santanchè. Ma la cosa non deve essere affatto piaciuta all’europarlamentare radicale visto che la campagna non si farà.

Ma chi meglio della classica famiglia italiana (marito, moglie, figlia adolescente, nonno in pensione) può convincere l’elettorato medio sulla bontà di un prodotto o di un servizio? Così Gianni Cuperlo, responsabile informazione dei Ds ha dato l’incarico alla agenzia Proforma di Bari (la stessa che ideò la campagna di Nichi Vendola in Puglia e l’idea dei post-it per Fausto Bertinotti, candidato alle primarie del centrosinistra) di realizzare cinque spot - anche se vengono chiamati cortometraggi - da programmare nei circuiti cinematografici, in cui si narrano le storie di tutti i giorni della famiglia Spera, che arriva a malapena a fine mese e che, appunto, spera in un’Italia dove la tv è libera, il Paese unito e la ricchezza meglio distribuita.
Le fotografia e la tecnica di regia dal tono ironico e iperrealista utilizzata da Gianni Troilo e Graziano Conversano prende a piene mani dallo stile di un’altra celebre coppia di registi francesi, Marc Caro e Jean-Pierre Jeunet, autori del film Delicatessen. Anche loro, guarda caso, provenienti dalla pubblicità.