: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
Lost, il serial più seguito d'America
Ha fatto ricca la ABC,l'ha comprato Rai2, lo trasmette la tv svizzera
Il Foglio - Martedi 10 Gennaio 2006C’è del genio - o forse è solo casualità - nell’aver messo in palinsesto proprio l’8 gennaio, al ritorno dalle vacanze degli italiani, una serie tv che inizia con un catastrofico incidente aereo: per lo spettatore medio non esiste maggior soddisfazione che assistere allo scampato pericolo e, nello stesso tempo, far riemergere quel sottile piacere di fronte alle disgrazie altrui, specialmente se raccontate in una fiction tv. Lost, che ha fatto della ABC la rete più seguita d’America, comincia proprio con la sequenza di uno spettacolare e terrificante incidente aereo del volo Sidney - Los Angeles. Non si sa quali siano le cause dell’incidente: neppure chi è arrivato strenuamente alla nona puntata della seconda stagione, ora in programmazione negli Stati Uniti, ne ha un’idea molto chiara. Quel che si capirà nel corso delle puntate è che ognuno dei 48 superstiti non si trova su quell’isola sperduta e misteriosa per puro caso: ognuno di loro ha un motivo ben preciso per cui è lì e ha a che fare con i fantasmi del passato o con le macchie della propria anima. I superstiti peraltro non hanno molto tempo per congratularsi tra loro per essere scampati alla morte, perché l’isola riserva continuamente sorprese e minacce di ogni tipo, dagli orsi polari a strani messaggi radio, da galeoni piazzati in mezzo all’isola a tribù di misteriosi abitanti. Ma, soprattutto, nessuno nel mondo reale sa che i dispersi si trovano davvero lì: la radio di bordo si è rotta mentre l’aereo stava per compiere un atterraggio d'emergenza alle isole Fiji, ma una perturbazione lo ha portato almeno 1000 miglia fuori rotta e i soccorsi probabilmente lo stanno cercando altrove.
C’è del genio - o forse è solo mestiere - in J.J. Abrams, creatore e autore della serie, nell’aver usato congiuntamente due tipici archetipi narrativi del giallo e del thriller, tanto cari ad Agatha Christie, ovvero quello del viaggio e dell’isola sperduta. Il risultato è un format a metà tra “Assassinio sull’Orient Express” e “Dieci Piccoli Indiani” con l’aggiunta dei misteri soprannaturali di “X-Files”, il tutto trasportato nell’isola di “Cast Away”. Il cast è ricco di personaggi e ognuno avrà sicuramente il suo preferito: c’è il medico coraggioso e leader del gruppo, la ladra affascinante, la rockstar tossica, il bel tenebroso, la ragazzina viziata, l’ex soldato iracheno e la giovane donna incinta, nessuno manca all’appello. Ad ogni personaggio è dedicata una puntata (venticinque nella prima stagione) dove si alternano le vicende sull’isola e i flashback per far capire al pubblico come e perchè il destino lo ha portato fino a lì.
C’è del genio nella squadra che si occupa del marketing e della promozione della serie. L’obiettivo era quello di far vivere la serie anche fuori dal contesto televisivo ed è stato perfettamente raggiunto. Negli Stati Uniti ogni puntata di Lost può essere visibile con il proprio iPod Video scaricandola dal sito di iTunes oppure sul proprio computer attraverso il podcast della ABC, inoltre chi possiede un cellulare Verizon può accedere a dei contenuti speciali non presenti nella serie tv.

Ci sarebbe del genio, questa volta tutto italiano, nell’aver inserito Lost nel palinsesto della stessa rete che, fino a poco tempo fa, trasmetteva “L’isola dei famosi”: anche i partecipanti del reality campione d’ascolti, come i protagonisti della fiction americana, si trovano in un’isola per un unico motivo che gli accomuna e cioè quello di salvarsi dal reale naufragio delle loro carriere.
Ci sarebbe del genio, ma dopo molti tira-e-molla Rai2 ancora non si decide a trasmettere la serie acquistata ormai da un anno e mezzo. Domenica scorsa Lost è quindi finalmente arrivato sui televisori del pubblico italiano, almeno quello del nord: lo trasmette la TSI, la televisione della Svizzera italiana.