: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
CONSIGLI A LAPO - 30Le aziende hanno scoperto che la ricerca del tempo perduto è redditiziaIl Foglio - 20 Dicembre 2005
"Il tempo è il nuovo lusso contemporaneo". Questa frase è ormai diventata un luogo comune al punto tale che verrebbe voglia di trovare un qualsiasi pretesto per contraddirla. Invece è la verità. E oggi la ricerca e, soprattutto, l’utilizzo intelligente del tempo rappresentano oggi una nuova forma di ricchezza. In realtà il concetto sarebbe da estendere: il tempo è qualcosa di più del nuovo lusso, sta diventando un elemento economico e di marketing sempre più strategico. Ormai da anni il tempo ha assurto la funzione di una vera e propria merce di scambio, basti pensare al grande successo ottenuto dalle Banche del Tempo, ovvero quei luoghi - assai diffusi nelle città europee e americane, ma anche in molti comuni italiani - in cui le persone, contemporaneamente portatrici di bisogni e risorse, mettono a disposizione il loro tempo, quantificato in ore, per ricevere la stessa quantità di ore per diverse prestazioni: la vecchia signora cura le piante del terrazzo e, in cambio, il vicino trentenne va a fare la coda alla posta per ritirarle la pensione.

Se è vero che la tecnologia è venuta incontro alle nostre esigenze, realizzando prodotti che ci fanno risparmiare tempo, è vero altresì che lo spazio temporale che ci avanza, viene da noi impiegato in mille altre faccende: ecco quindi che il tempo continua ad essere una risorsa scarsa e sempre meno disponibile.
Alcune aziende, quelle più lungimiranti, hanno capito che oltre al proprio prodotto o servizio, per soddisfare il cliente e assicurarsi un solido vantaggio competitivo, è necessario fornire altri servizi che “riempiano il tempo”. Lo hanno capito due catene di grande successo che operano nel campo della ristorazione come Pizza Express e Starbucks. La prima è una catena di pizzerie londinese arredate in modo sofisticato e moderno che, in alcuni locali, propone una serie di concerti jazz per allietare i clienti prima, durante e dopo la cena (nel ristorante di Soho passano ormai i migliori jazzisti in circolazione e ormai il successo del concerti è superiore a quello della pizza margherita). Starbucks, invece, ha basato la propria filosofia sulla creazione di uno spazio d’incontro, dove oltre a sorseggiare caffè, puoi navigare su internet gratuitamente e senza fili, stravaccarti sui divani di velluto leggendo un libro o sfogliando una rivista e scaricare musica sull’iPod, in definitiva dedicare tempo per te.
Una formula, questa, che sta prendendo piede anche qui in Italia: mutuando il concetto delle ferrovie francesi TGV che nelle tratte di lunga percorrenza offrono servizi suppletivi, anche Trenitalia con l’Eurostar Roma-Milano sta sperimentando con successo l’offerta di massaggi relax, lezioni di inglese e noleggio film in dvd. A Milano poi si possono trovare saloni di bellezza o di parrucchieri dove, durante le attese e gli interstizi temporale, è possibile giocare alla Play Station, acquistare dei vestiti o ascoltare musica.
Uno dei mercati del leisure che in questi anni non ha conosciuto la crisi, ma che al contrario ha registrato tassi di crescita a due cifre, è proprio quello delle Spa e dei centri benessere che, in definitiva, si basano sull’offerta di un tempo lento e profondo e sulla ricerca di una dimensione spazio/temporale dove le persone possano ricaricare se stessi rilassando i muscoli e la testa.
Il tempo è quindi una risorsa preziosa e strategica, in tutte le sue forme, come ad esempio quella che Domenico De Masi chiama “ozio creativo” ovvero quei momenti di “sintesi esaltante” in cui lavoro, studio e gioco coincidono e si ibridano: la visone di un film, la discussione animata con gli amici, la lettura critica di un giornale e altre attività dove si unisce divertimento e formazione portano alla creazione di valore e che, sempre secondo il sociologo, nella società post industriale possono rappresentare una nuova vitale ricchezza.
Ci sarebbe molto altro da scrivere, ma purtroppo il tempo a disposizione è finito.