: articoli tratti da Il Foglio, GQ, LINK Magazine, Rolling Stone, AD, Vanity Fair e Style Magazine del Corriere della Sera.
CONSIGLI A LAPO - 23Bit, file e cartelle dove riversare in futuro in nostri pensieri, ricordi e emozioni.
IlFoglio - Venerdi 22 Luglio 2005La notizia è di poche settimane fa e ha il sapore dei mirabili racconti di Philip K Dick: Ian Pearson, scienziato e futurologo inglese, ha preconizzato che nel 2050 l’intero contenuto del nostro cervello potrà essere completamente scaricato su un mega server; i ricordi, i pensieri e le emozioni saranno così convertiti in cartelle, file e bit ed eventualmente disponibili per il download come un qualsiasi programma su internet.
Un lontano domani? Certo. Difficile da immaginare? Questo proprio no: fin da ora, infatti, riusciamo chiaramente a leggere i segnali che conducono a questo scenario, o meglio, a questa necessità collettiva. Oggi, più che mai, c’è la forte e urgente esigenza in tutti noi di "catturare", raccogliere, accumulare e collezionare pezzi della nostra vita – sottoforma di foto, video, testo, dati e suoni - per uso personale o per mostrarlo agli amici, familiari o posteri. La tecnologia viene incontro a questo bisogno lanciando sul mercato a velocità impressionante prodotti sempre più semplici e capaci. L’iPod della Apple - lui, sempre lui, ormai innalzato a vero e proprio archetipo dei nostri tempi - ne è la prova calzante: è un sogno che diventa realtà, quantomeno per i musicofili più incalliti, quello di avere concentrata ed archiviata tutta la propria discografia (da mille a diecimila canzoni) e quindi anche parte della propria vita, in una scatolina bianca, leggera e sensuale, da portare sempre con sé.
Il futuro è gia qui: in effetti abbiamo già trasferito in outsourcing a strumenti tecnologici la gran parte dei dati, dei numeri, delle date o delle cose da ricordare che magari prima affidavamo autarchicamente alla nostra possibilità mnemonica: non sta certo a questa colonna rammentare che la perdita del telefonino o, peggio ancora, della sim card rappresenti un piccola tragedia della vita quotidiana, una specie di perdita della nostra memoria allargata. La chiavetta USB, una memory stick capace di raccogliere centinaia di files di dati e immagini da visualizzare in qualsiasi computer, è ormai diventato un oggetto imprescindibile per chi si muove e vuole avere sempre con sé i propri documenti o "frammenti di memoria esterna", al punto che adesso viene integrata in orologi, portachiavi e financo in coltelli svizzeri.
Su internet sono molti i programmi e i servizi che permettono di archiviare appunti, articoli on line, foto, filmati o link: dalla mail potenziata di Google (GMail, capace di contenere 2 gigabytes di dati), a BackPack il servizio online di appunti e memorandum recentemente lodato dal Wall Street Journal; anche gli stessi blog possono rappresentare una forma di traccia della propria vita sulla rete e consultabile da tutti.
Non solo la nostra memoria è incapace di incamerare i mille input che ci arrivano giornalmente, ma perfino il nostro sguardo non riesce a captare e assorbire le mille esperienze ed emozioni visive a cui siamo sottoposti: per questo l’uso di fotocamere digitali e videofonini è sempre più massiccio di fronte ad eventi importanti, dall’omaggio alla salma del Pontifice al concertone rock. I telefonini di nuova generazione, come pure il nuovo iPod, permettono anche di archiviare e gestire migliaia di foto da portare sempre dietro e magari scambiare in rete nella community di Flickr - il sito di pubblicazione e condivisione di immagini - una delle realtà più floride e utilizzate su internet, recentemente acquistata da Yahoo.
Una volta recuperate e raccolte tutte le immagini, i testi e i suoni, questi possono trasformarsi in un qualcosa di coeso, attraente e definitivo: una storia, il racconto della propria vita. In Francia esiste una società che si chiama Ipernity che per 1000 euro realizza una vera e propria biografia: il cliente consegnando le proprio foto o filmati, canzoni preferite e documenti si vedrà recapitare un libro, un Cd Rom e un sito web da poter consegnare ai posteri : una specie di riepilogo multimediale sulla falsa riga dei filmati mostrati agli eliminati dai reality show con tanto di colonna sonora stucchevole di Robbie Williams o Aerosmith.
Questa diffusa voglia di costruirsi dei lifelog (letteralmente diari di bordo della propria vita) da tenere per sé o da mostrare a tutti, può rappresentare - come si è visto - un’importante opportunità per coloro che operano nel mondo della fotografia, del publishing, della produzione video, telefonia e internet. Ma c’è di più. Il dato inconfutabile che esce da questa breve analisi è che nei mercati e nelle economie mature, le persone amano e desiderano ricordare e "collezionare" le proprie esperienze piuttosto che gli stessi oggetti; produttori d’accessori di moda (borse e scarpe femminili su tutti), costruttori d’auto e moto o tour operator e tutte quelle categorie in cui il vissuto di consumo è quasi più importante della funzione stessa del prodotto, potranno in futuro - tenendo conto di questi segnali - incrementare i propri fatturati offrendo una serie di servizi post-vendita basati sulla testimonianza e la riproduzione dell’esperienza vissuta dal cliente.